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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Cafone a chi?

Cassazione: ecco quando si può dare del 'cafone'. E quando no Cassazione: cafone a chi? Attenzione a chi apostrofate, rischiate una condanna per calunnia! Ma non sempre. Oltre alla frustrazione sempre più frequente di vivere perennemente sotto assedio e sotto pressione, ecco che dovremo aggiunge al ... Fonte: Studiocataldi.it Url: http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_12650.asp

Il lavoro notturno è stressante

Già si sapeva, entrando di fatto nell'elenco dei lavori considerati maggiormente usuranti e che hanno un maggior rischio di determinare stress lavoro correlato. Ma nonostante questo la sentenza di Cassazione, ne ha ribadito la problematicità riconoscendo ad un portiere di notte lo stress correlato. La sentenza 18211 di quest'anno stabilisce che nonostante il lavoratore non ne abbia fatto richiesta, il danno debba essere riconosciuto ugualmente, in virtù della mancanza di tutela alla salute stabilita dalla legge 81/2008. La sentenza cita "in base al principio di ragionevolezza, l'orario di lavoro deve rispettare i limiti della tutela del diritto alla salute". Il portiere in questione per ben 23 anni in un turno di lavoro dalle 21 alle 9 del mattino. Questa condizione di forte stress, ha determinato nel soggetto, l'insorgenza ed il manifestarsi di una sindrome nevrotica ansiosa da stress. La società è stata condannata a pagare un risarcimento del danno biologi...
La percezione che le donne hanno di un evento traumatico, pericolo per la propria esistenza o per le persone che sono accanto a loro, è tale da alterare le risposte di comportamento anche a situazioni percepite come stressanti . E' quanto ha stabilito una ricerca effettuata dall' University of Montreal, in Canada, che ha visto studiare 60 persone sottoposte ogni giorno ad una serie di notizie di incidenti e morti violente, alternandole con anteprime di film senza particolari contenuti impressionanti. Durante la ricerca ai soggetti veniva costantemente misurato il livello di cortisolo. Mentre nel caso degli uomini, il livello rimane pressoché identico, le donne, sembrano essere maggiormente sensibili a tali eventi. Questo dato comunque sembrerebbe rivelare un altro aspetto fondamentale che differenzia i due sessi. Infatti, nonostante le donne, possano essere maggiormente sensibili all'ansia, in generale sono più longeve degli uomini , il che farebbe ipotizzare una certa ca...

Separazioni difficili? andate dallo psicologo

Il presidente dell' EURODAP, la psicoterapeuta Paola Vinciguerra , dopo il caso del bambino di Cittadella, propone un percorso obbligatorio per tutte quelle coppie di genitori che sono in procinto o che abbiano già iniziato il percorso della separazione. In particolar modo la collega sottolinea la responsabilità che i coniugi hanno nei confronti dell'educazione dei figli che non si esaurisce nel dar loro indicazioni di comportamento ma anche corrette spiegazioni di quanto stia avvenendo all'interno della famiglia. Troppo spesso infatti i genitori non si accorgono che le loro azioni sono più che colte dai bambini che vivono con loro e che necessitano a volte, di spiegazioni e di tempo per comprendere i cambiamenti in atto. tratto da www.lasaluteinpillole.it

Risarcimento " iure hereditario"

Gli eredi di un lavoratore portuale, deceduto per mesotelioma pleurico, morte dovuta a malattia professionale in seguito all'inalazione di fibre di amianto, si  sono visti riconoscere con la Sentenza di Cassazione n.17092 dell' 8 Ottobre 2012, non solo il danno per la morte del padre, ma anche il risarcimento "iure hereditario", danno morale, esistenziale e biologico. In questa sentenza viene evidenziata la trasmissibilità agli eredi, del diritto al risarcimento del danno non patrimoniale da lesione all'integrità psicofisica. Nella sentenza si è ricordato come sia fondamentale considerare il "danno da sofferenza psichica e morale" subito dalla persona danneggiata che è inoltre consapevole dell'esito letale della propria condizione. tratto da www.studiocataldi.it

Licenziamento illeggittimo

Con la sentenza 13 settembre 2012, n. 15353, l a Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha espresso un importante principio di diritto in seguito ad aver esaminato il caso di una lavoratore fatto oggetto di ben dieci sanzioni disciplinari conservative in conseguenza delle quali veniva licenziato per aver rivolto parole offensive al datore di lavoro. Il lavoratore aveva subito un processo penale per ingiuria dal quale era stato “assolto perché il fatto non costituisce reato”. Infatti, il giudice penale aveva ritenuto sussistere l’esimente della provocazione (prevista dall’ art. 599, c. 2, c.p. quando l’ingiuria è stata commessa “nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui e subito dopo lo stesso”), in quanto il lavoratore era stato sottoposto a mobbing nel luogo di lavoro. In sede civile, la Corte di Appello di Ancona, aveva rigettato il ricorso del lavoratore volto a sentir dichiarare l’illegittimità del licenziamento inflitto allo stesso lavoratore. Di diver...

Amianto: lesione del diritto alla salute

In caso di lesione di un diritto fondamentale della persona, come la vita, è errato risarcire il danno sulla base di un parametro esclusivamente temporale. Infatti la regola, secondo la quale il risarcimento deve ristorare interamente il danno subito, impone di tenere conto dell'insieme dei pregiudizi sofferti, ivi compresi quelli esistenziali, purché sia provata nel giudizio l'autonomia e la distinzione degli stessi, dovendo il giudice, a tal fine, provvedere all'integrale riparazione secondo un criterio di personalizzazione del danno, che, escluso ogni meccanismo semplificato di liquidazione di tipo automatico, tenga conto, pur nell'ambito di criteri predeterminati, delle condizioni personali e soggettive del lavoratore e della gravità della lesione e, dunque, delle particolarità del caso concreto e della reale entità del danno. (Nel caso di specie, la sentenza impugnata, in contrasto con tali principi, aveva quantificato il danno dovuto all'esposizione profes...

Danno tanatologico

In caso di lesione che abbia portato a breve distanza di tempo ad esito letale, sussiste in capo alla vittima che abbia percepito lucidamente l'approssimarsi della morte, un danno biologico di natura psichica, la cui entità non dipende dalla durata dell'intervallo tra lesione e morte, bensì dell'intensità della sofferenza provata dalla vittima dell'illecito ed il cui risarcimento può essere reclamato dagli eredi della vittima. Invero il danno biologico, consistente nel danno non patrimoniale da lesione della salute, costituisce una categoria ampia ed omnicomprensiva, nella cui liquidazione il giudice deve tenere conto di tutti i pregiudizi alla salute concretamente patiti dal soggetto, ma senza duplicare il risarcimento attraverso l'attribuzione di nomi diversi a pregiudizi identici. Ne consegue che è inammissibile, perchè costituisce una duplicazione risarcitoria, la congiunta attribuzione al soggetto del risarcimento sia per il danno biologico, inteso per come de...

Morte del congiunto

 di Andrea Greco - Avvocato   Il danno non patrimoniale da uccisione di congiunto, quale tipico danno–conseguenza, non coincide con la lesione dell’interesse (non è in re ipsa) e come tale deve essere allegato e provato da chi chiede il relativo risarcimento. Tuttavia, trattandosi di pregiudizio che si proietta nel futuro, è consentito il ricorso a valutazioni prognostiche ed a presunzioni, sulla base degli elementi obiettivi che è onere del danneggiato fornire. La sua liquidazione avviene su base equitativa che tenga conto dell’intensità del vincolo familiare, della situazione di convivenza e di ogni ulteriore utile circostanza, quali la consistenza più o meno ampia del nucleo familiare, le abitudini di vita, l’età della vittima e dei singoli superstiti. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 14931/12; depositata il 6 settembre) www.dirittoegiustizia.it