L'interessante sentenza emessa dal Consiglio di Stato il 10 Settembre di quest'anno n.4618 ha di fatto accorciato le distanze nel riconoscimento dei diritti delle lavoratrici donne sia esse dipendenti che casalinghe.
La decisione in questione riguarda il riconoscimento dei permessi per la cura del figlio, concessi al padre in virtù del fatto che la madre, essendo casalinga non ha la possibilità di goderne. In questo senso, l'attività lavorativa della madre, ovvero casalinga, per la sua tipologia di lavoro caratterizzata da molteplici e differenti compiti, distoglie di fatto l'attenzione delle cure del neonato.
La decisione persa dal Consiglio di Stato, mira così a garantire i diritti sanciti dall'art. 31 della Costituzione e a concedere al padre, che può farne richiesta, i permessi per la cura del proprio figlio.
La decisione in questione riguarda il riconoscimento dei permessi per la cura del figlio, concessi al padre in virtù del fatto che la madre, essendo casalinga non ha la possibilità di goderne. In questo senso, l'attività lavorativa della madre, ovvero casalinga, per la sua tipologia di lavoro caratterizzata da molteplici e differenti compiti, distoglie di fatto l'attenzione delle cure del neonato.
La decisione persa dal Consiglio di Stato, mira così a garantire i diritti sanciti dall'art. 31 della Costituzione e a concedere al padre, che può farne richiesta, i permessi per la cura del proprio figlio.
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