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Risarcibilità del danno esistenziale da truffa

La frode rappresenta una effettiva aggressione alla libertà della persona che la subisce. Infatti per realizzarla, vengono messi in atto raggiri e finzioni al fine di far credere che qualche cosa di inesistente di fatto esita realmente.Questo può portate al convincimento della persona al fare una scelta, ad esempio un acquisto, immaginandolo costituito da "qualità promesse" che di fatto non esistono poiché non appartengono all'oggetto dell'acquisto.
Secondo l'art. 640 c.p. essendo il contratto definito tra le parti, frutto della truffa, è ritenuto nullo e dà luogo comunque al delitto di truffa. L'ordinamento giuridico riconosce che l'illecito penale di un certo comportamento possa rappresentare anche una sua equivalenza in termini civili. In questo senso dunque possiamo immaginare la possibilità del risarcimento esistenziale. La frode poiché è finalizzata all'ottenimento di un consenso, risulta forzata poiché colui che è artefice della truffa estorce l'accettazione dell'altro sulla base di false informazioni: per effettuare la vendita ha necessità di fornire indicazioni inesistenti che allettino l'altro all'acquisto.In particolar modo in ambito civile, la frode è intesa come azione che attraverso malizia, inganno e stratagemmi, è finalizzata a trarre in errore la vittima e a provocarne un danno limitando o anche annullando le capacità di difesa della vittima. Viene dunque messo in atto una comportamento sleale e scorretto, un vero e proprio imbroglio. Le conseguenze di un frode possono andare ad incidere in modo profondo sulla vittima che può aver visto limitare e danneggiare i diritti costituzionalmente garantiti. Ad esempio la libertà di autodeterminazione ossia il diritto di effettuare delle scelte in modo autonomo ed indipendente. Nella truffa , le informazioni ottenute dalla vittima essendo artefatte, non consentono di fatto detta libertà poiché viziano la scelta e le considerazioni che la persona fa in relazione ai propri valori e i propri obiettivi. La privazione della possibilità di effettuare delle scelte , e di conseguenza l'aver indotto in modo fraudolento all'effettuare una scelta, determina di fatto la privazione della libertà e pone la persona che risulta indifesa poiché ignara dell'esistenza dei un artificio, ad una condizione di minoranza, poiché subisce l'azione dell'altro , azione che di fatto, la rende vittima.

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