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Risarcimento del danno biologico

Quando si parla di danno biologico, ci si riferisce alla lesione dell'integrità psico fisica della persona. Questo tipo di danno viene fatto rientrare nel così detto danno non patrimoniale poiché si fa riferimento alla violazione dei diritti inviolabili della persona tra cui il diritto alla salute. Ogni violazione di questi diritti che causa un danno, incide sul valore effettivo della persona, modificandola più o meno profondamente non solo nella sua espressione personale ma anche nelle relazioni con gli altri e nella gestione delle proprie risorse emozionali, psicologiche e relazionali. La presenza di tale danno, determina l'obbligo del risarcimento . Nel caso in cui l'entità del danno non possa essere quantificata con precisione , il giudice stabilisce secondo il criterio equitativo, l'entità del risarcimento. Nel caso invece, in cui sia possibile effettuare una diagnosi psicologica in cui sia possibile riscontrare una patologia conseguente all'evento considerato, è possibile utilizzare dei riferimenti tabellari per individuare un criterio concreto di quantificazione del danno. La possibilità di effettuare la richiesta di risarcimento del danno biologico può essere impostata anche nei casi in cui in seguito ad esempio ad intervento chirurgico non riuscito, la persona esca della condizione di malessere precedente con ulteriori complicazioni causate dal peggioramento della propria condizione di salute tale da coinvolgere anche la famiglia nella riorganizzazione della vita quotidiana e ridistribuzione dei compiti. In questi casi il danno non patrimoniale può essere individuato nello sconvolgimento delle abitudini di vita  non solo del coniuge ma di tutta la famiglia. In questo caso di può profilare la presenza di una danno psicologico che non ha necessariamente una sua connotazione organica, ma che è conseguente e correlato al danno fisico e/o psichico del familiare. In questo caso il danno biologico psichico è definito dalla alterazione del benessere psicofisico e dalla alterazione dei normali ritmi di vita della persona ( il familiare) con la compara di sintomi psicologici più o meno transitori che sono oggetto di valutazione psicologica e che possono descrivere un quadro transitorio o radicato di sintomatologie quali depressione o ansia.

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