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E' notizia di poche ore fa che il Tribunale Civile di Milano ha condannato i genitori di 5 minorenni accusati di avere stuprato ripetutamente per due anni, dal 2001 al 2003 una loro coetanea, al pagamento del risarcimento dell danno biologico psichico per non essere stati in grado di insegnare ai propri figli una corretta educazione sentimentale. Una sentenza che sembra prendere spunto dalle "Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e di contrasto alla violenza sessuale", messa a punto dall'attuale governo come risposta agli atti di violenze sessuali che purtroppo ancora oggi vengono commessi nel nostro paese. Tra le misure individuate si ribadisce la presenza di aggravanti nel caso in cui, il fatto sia commesso ai danni di minori di 16 anni, avvenga all'interno del contesto famigliare o professionale. E finalmente vengono inserite le norme anti-stalking contro le molestie.
E' notizia di poche ore fa che il Tribunale Civile di Milano ha condannato i genitori di 5 minorenni accusati di avere stuprato ripetutamente per due anni, dal 2001 al 2003 una loro coetanea, al pagamento del risarcimento dell danno biologico psichico per non essere stati in grado di insegnare ai propri figli una corretta educazione sentimentale. Una sentenza che sembra prendere spunto dalle "Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e di contrasto alla violenza sessuale", messa a punto dall'attuale governo come risposta agli atti di violenze sessuali che purtroppo ancora oggi vengono commessi nel nostro paese. Tra le misure individuate si ribadisce la presenza di aggravanti nel caso in cui, il fatto sia commesso ai danni di minori di 16 anni, avvenga all'interno del contesto famigliare o professionale. E finalmente vengono inserite le norme anti-stalking contro le molestie.
Non ho ancora avuto occasione di leggere la sentenza ma da come viene presentata dagli organi di stampa, sembra valorizzare un aspetto importante che va al di la della questione punizione e sanzione. L'elemento che mi auguro possa uscirne come rafforzato è che subire una violenza sessuale lascia un segno profondo nel vissuto della persona, una cicatrice molto profonda che necessita di molto tempo per potersi affievolire o rimarginare. Un danno psichico implica un cambiamento profondo nella persona che difficilmente potrà tornare quella di prima e che non potrà dimenticare l'accaduto. Se consideriamo che secondo gli ultimi dati Istat il 96% dei casi di abuso non vengono denunciati, possiamo capire quanto radicato possa essere il vissuto di paura, senso di colpa che la vittima continua a sperimentare anche dopo l'accadimento. Non possiamo dimenticarci che più del 69% dei casi sono rappresentati da stupri che vengono messi in atto da familiari o persone conosciute bene dalla vittima e che solo il 6% circa dei casi è rappresentato da violenze sessuali ad opera di estranei; possiamo comprendere o almeno immaginare come il meccanismo della sottomissione, del terrore e dell'immobilità, sia un elemento centrale nella violenza sessuale e nella dinamica che caratterizza il rapporto tra vittima e carnefice.
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