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Il ministero del Lavoro ha resi noti i dati emersi dalla pubblicazione liberamente scaricabile, “Tutela della salute delle lavoratrici madri – Linee di indirizzo per l’applicazione del D.Lgs. n. 151/2001, artt. 7, 8, 11 e 12”.

La Direzione regionale del Lavoro per il Veneto, molto impegnata nel miglioramento delle condizioni dei propri lavoratori propone una utile guida consultabile dal datore di lavoro al fine di tutelare le dipendenti in stato di gravidanza.


Il documento introduce l’argomento con un escursus sui riferimenti normativi citando il “Testo unico delle disposizioni in materia di tutela della maternità e paternità” approvato con D.Lgs. 26.03.2001 n. 151 di cui riporta per esteso gli articoli fondamentali: Art. 7. Lavori vietati; Art. 8. Esposizione a radiazioni ionizzanti; Art. 11. Valutazione dei rischi, Art. 17. Estensione del divieto e in ultimo cita l’Art. 15 del D.L. 5/2012.

Il datore di lavoro infatti deve assieme al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e al Medico Competente, identificare le mansioni/lavorazioni vietate per la gravidanza e/o l’allattamento, così da integrare il documento di valutazione del rischio con l’analisi e l’identificazione delle operazioni incompatibili, indicando per ognuna di tali mansioni a rischio le misure di prevenzione e protezione che intende adottare. In questo campo ricordiamo che e' doveroso per il datore di lavoro,
modificare le condizioni di lavoro compresi gli orari ed i turni, cambiare ,
spostandola, ad altre mansioni non a rischio e ove sia inevitabile,richiedere l' interdizione anticipata dal lavoro.
Per questo motivo e' opportuno che il datore di lavoro comunichi a tutte le proprie dipendenti in età fertile, gli esiti della valutazione e della necessità di segnalare lo stato di gravidanza non appena ne vengano a conoscenza.
Nella pubblicazione viene fornita una “Griglia di rilevazione dei rischi per lavoratrici gestanti e puerpere” con un elenco di situazioni lavorative che costituisce un esempio di come procedere nella specifica realtà produttiva: postura, uso di scale e montanti, rischio biologico, chimico, fisico e altri.

Nel caso in cui chi opera la valutazione dia anche una sola risposta affermativa alle domande presenti in elenco questo vuol dire che la situazione è incompatibile con la gravidanza.
Tratto da "Quotidiano salute e Benessere"

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