Passa ai contenuti principali

sindrome depressiva da perdita di lavoro

Oggi come oggi è sempre più difficile trovare un buon posto di lavoro che possa soddisfare le nostre aspettative e consentirci di organizzare la nostra vita per periodi di tempo medio lunghi. Spesso si trovano vere e proprie truffe ai danni dei giovani e non solo, che vengono attirati in vere e proprie trappole da cui ne escono ancor più sconfortati e depressi. Anche per coloro che hanno perso il posto di lavoro, può presentarsi il rischio di sviluppare una vera e propria depressione.

Spesso in conseguenza di un cambio improvviso di ruolo (es. perdita del lavoro, neo laureati che non trovano sbocchi professionali), si può manifestare una generale ed insidioso senso di insicurezza, svalutazione, critica eccessiva verso di sé. Questi vissuti pongono la persona in una condizione di frustrazione e allo stesso tempo di rabbia che non lascia alcuna via di scampo poiché nonostante la persona cerchi continuamente soluzioni nuove, più creative, o si metta continuamente in discussione, non riesce di fatto, a risolvere e migliorare la propria condizione. Questo corollario di sintomi, viene aggravato da una progressiva difficoltà ad addormentarsi, peso mentale notevolmente aumentato con conseguente aumento dell’angoscia, che evoca nella persona sentimenti di vergogna e profondo senso di colpa.

Se la persona ha una buona rete di supporto ha la possibilità di non peggiorare la propria condizione mentre per coloro che affrontano tutto questo completamente soli, il rischio di peggiorare la propria condizione di salute aumenta esponenzialmente. In questi casi l’uso e l’abuso di sostanze come l’alcol o la droga, può dare un apparente sensazione di distacco aiutando la persona a annebbiare la propria mente per non pensare a ciò che sta o potrà succedere. In molti casi le difficoltà maggiori si presentano in famiglia: in questi contesti la percezione di sé come falliti o incapaci può essere avvertita come più intensa proprio per l’impossibilità di trovare una via di uscita.

Commenti